Comunità educante, comunità mangiante

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Oh beati quelli pochi che seggiono a quella mensa dove lo pane degli angeli si manuca! (Dante, Convivio, I, 1, 7). D’accordo, paragonare il pranzo del personale dell’Itis “Rossi” al banchetto angelico che per il sommo poeta è l’allegoria del sapere, è un po’ esagerato.

Ma è un’esagerazione scusabile. Sarà stato lo scenario ampio e ben riscaldato della palestra centrale; sarà stata la sapienza alla griglia di Gianni e l’apporto generoso di tanti altri, sotto la severa guida di Silvano; sarà stata l’abbondanza e la bontà di vivande e bevande; sarà stata la presenza dei pensionati “vecchi e nuovi” (omaggiati con l’ultima pubblicazione che celebra una pagina triste e gloriosa della nostra lunga storia, Il Rossi in trincea). Il fatto è che il pranzo del “Rossi”, una tradizione lunghissima che mancava da quattro anni, ha emanato un tale calore (non solo per il vino) da giustificare il nostro entusiasmo.

E poi, a pensarci bene, a chi si addice, se non a una scuola la similitudine dantesca fra cibo e sapere? Non siamo Dante, non siamo Platone, ma il 21 dicembre abbiamo avuto la conferma che una comunità educante funziona meglio se è anche una comunità gaudente. E soprattutto mangiante!

Prof. Roberto Monicchia