Progetto integrazione profughi: “Prima la vita, per tutti”

primalavitapertuttiDi che si tratta

Sono la guerra, le violenze e la povertà che spingono moltissime persone a fuggire dal proprio paese e che, soprattutto negli ultimi anni, hanno incrementato enormemente il flusso migratorio di profughi. Se da un lato è poco realistica l’ipotesi di fermare questo flusso dall’altra la creazione di luoghi dove confinare ed emarginare i richiedenti asilo può risultare meno producente o addirittura pericolosa. Queste sono le idee da cui nasce il progetto “Prima la vita, per tutti” proposto dal professore Silvano Caveggion con alcuni colleghi che propone l’integrazione di un gruppo di 2-10 richiedenti asilo attraverso la scuola. Il progetto, è definito dal professore, con una funzione bilaterale. Per i profughi ci sarà, oltre che l’occasione per integrarsi nella società, la possibilità di imparare la lingua e conoscere la nostra cultura, mentre i ragazzi, i docenti, e il personale avranno l’opportunità di conoscere le esperienze di vita di questi persone, la loro cultura e usufruire dei servizi che saranno da loro eseguiti gratuitamente.

I profughi potranno venire affiancati al personale per svolgere delle attività ausiliarie o verranno inseriti, dai docenti che aderiranno al progetto, all’interno delle lezioni producendo una valida opportunità di crescita per tutti.
I selezionati saranno tra i richiedenti asilo in Italia da almeno 3 mesi inoltre, oltre ad essere stati inseriti in cooperative sociali, dovranno percorrere un iter di sicurezza imposto dalla prefettura e dalla scuola.

La proposta

Durante il Consiglio d’Istituto (composto dai rappresentanti degli insegnanti, dei genitori, degli studenti, e del personale ATA) la proposta è stata bocciata con 8 voti favorevoli e 9 voti contrari. Malgrado fosse stato proposto di ritirarla (rinviandola ad un prossimo CDI) alcuni professori hanno ritenuto loro diritto votare. Il progetto era stato precedentemente approvato in collegio docenti ed ha fatto discutere che la maggioranza dei docenti nel CDI è risultata contraria.

Perplessità

Mentre i rappresentanti degli studenti sono risultati favorevoli al progetto a rallentare l’iniziativa, oltre che alcuni docenti, sono i genitori. La loro prudenza nasce, oltre che dalla mancanza di garanzie, da fattori emotivi provocati, ad esempio, dagli avvenimenti accaduti a Colonia nella notte di Capodanno.
In un documento successivo al Consiglio di Istituto firmato dal presidente del comitato dei genitori Marcellino Vicari e dal vicepresidente Nicola Simonetti è stato infatti ribadito che «le famiglie hanno l’esigenza di avere informazioni complete che garantiscano la sicurezza dei ragazzi».
Molti dettagli infatti, in sede di votazione, sono risultati poco chiari.

Tuttavia, il documento sottoscritto dai genitori continua affermando che «Di fronte ad un ingresso massiccio di extracomunitari provenienti da paesi con culture diverse l’unica strada per garantire la nostra sicurezza e la preservazione del nostro modello sociale passa dall’insegnamento dei valori irrinunciabili quali il rispetto delle idee e delle persone, la dignità della donna, i diritti sanciti dalla nostra costituzione, l’osservanza delle nostre leggi e l’accettazione del nostro modello di società».

Questo documento, per chi porta avanti il progetto, indica la partecipazione da parte dei genitori e quindi ora ci si aspetta che, come affermato dal dirigente scolastico Alberto Frizzo, il piano di accoglienza venga riformulato in modo più dettagliato.