Una voce, il silenzio e la speranza

*** CON L’ARTICOLO DEL CAPOREDATTORE GABRIELE ZIGANTE (4AII) DEDICATO ALLA GUERRA IN UCRAINA RIPRENDE L’ATTIVITA’ DI “THE ROSSI TIMES”

Il 3 marzo 2022 la voce del Dirigente Scolastico ha interrotto le nostre lezioni per ricordare,  con un minuto di silenzio, le  persone morte in questi giorni di guerra.

Il silenzio è la cosa che persone innocenti vorrebbero sentire per non udire le sirene che avvisano l’arrivo dei bombardamenti. Noi non sappiamo  cosa siano queste sirene, ma lo sanno i nostri nonni che hanno ancora vivo il loro ricordo della seconda guerra mondiale. 

Noi giovani cerchiamo di essere utili in questo momento difficile attivandoci con diverse iniziative, come ad esempio quella di offrire beni alle comunità Parrocchiali cittadine, che si sono attivate per raccogliere e spedire in Ucraina alimenti, vestiti e medicine alle popolazioni in guerra.

In questi giorni abbiamo visto alla tv come centinaia di migliaia di persone hanno dovuto abbandonare le loro case, costruite con sacrifici, nella speranza di poterci ritornare. Si sono allontanati solo anziani, donne e bambini mentre gli uomini sono rimasti per combattere e difendere la propria nazione con il rischio di morire.  Tutto questo ci fa riflettere sul fatto che la guerra distrugge la serenità delle famiglie e crea sofferenza.

Oggi è l’ottavo giorno di conflitto ed è il giorno del secondo incontro tra l delegazioni di Russia e Ucraina per cercare di trovare un accordo per far tacere le armi. Russi e ucraini si sono incontrati a Brest, ai confini tra Bielorussia e Polonia.

La nostra città si prepara ad accogliere gli Ucraini, allestendo luoghi di accoglienza e garantendo assistenza sanitaria e vaccinazioni per proteggersi da un virus che non siamo ancora riusciti a sconfiggere.

Nel tg locale di questa sera  hanno spiegato che alle persone in fuga dalla guerra sarà garantita, nelle nostre città, l’accoglienza e l’inserimento scolastico in breve tempo. Questa nuova ed efficace forma di accoglienza sarà  possibile grazie all’attivazione da parte dell’Unione Europea della direttiva 55 del 20 luglio 2001, che consentirà agli ucraini di ottenere la cosiddetta protezione temporanea, evitando i lunghi tempi di attesa delle normali procedure di richiesta di asilo. In questo modo gli Ucraini accolti potranno rimanere per un anno nella città che li ospita, inserendosi così nella società e nel mondo del lavoro.

In tutti noi è forte la speranza che la diplomazia riesca a fermare la guerra  trovando in tempi brevi un accordo  che consenta di tornare alla normalità in modo che le famiglie possano tornare nelle loro case e i giovani possano riprendere gli studi nelle loro scuole.

   GABRIELE ZIGANTE 4AII