Nuovo inizio al Rossi: cosa c’è di diverso?
NUOVO INIZIO AL ROSSI: COSA C’E’ DI DIVERSO?
Dopo i recenti cambiamenti, si riesce a percepire un cambiamento in positivo nell’atmosfera dell’Istituto quest’anno.
La principale novità all’interno del Rossi è il nostro nuovo Dirigente Scolastico Alberto Frizzo, ex-dirigente dell’Istituto ITE Fusinieri.
Figura che si è dimostrata finora incredibilmente disponibile e aperta alle esigenze ed ai suggerimenti degli studenti. Ha partecipato ai vari incontri ed è stato presente durante attività particolari come il Festival del Libro.
I ragazzi sembrano apprezzare quest’atteggiamento affabile e cordiale di quella che spesso è la figura vertice e simbolo di un istituto in quanto pensano che sia la base più solida per la costruzione di una vita scolastica stabile e serena e di una crescita ottimale dal punto di vista formativo e della persona in quanto individuo.
-Mi piace che il nuovo preside sia così bendisposto verso di noi e sia così attivo- dice uno studente.
Presenza, cordialità, disponibilità. Spesso è semplicemente questo che gli studenti richiedono al Dirigente Scolastico. Vogliono qualcuno che sia disposto ad ascoltarli, a suggerirgli, ad appoggiarli o a smentirli in caso di errore. Hanno bisogno di qualcuno che ci sia non solo fisicamente, ma anche mentalmente. Qualcuno che creda in quello che fa e nelle potenzialità in primis dei ragazzi e a seguire di tutta la struttura scolastica. E sembra che fino ad adesso il nuovo Dirigente Scolastico abbia colto queste esigenze.
Il clima quindi in generale che si respira è positivo e propositivo verso una maggiore presa di coscienza come parte integrante di un organo complesso come la scuola superiore. Anche se a volte in maniera infinitesimale, tutti almeno in parte si sentono più fiduciosi e propensi a “metterci del proprio”.
E’ come con il corpo umano: ogni singolo componente deve metterci il suo per poter sostenere tutta la struttura. Così dovrebbe essere una scuola: ogni singolo componente che comunica, si attiva, agisce e reagisce senza mai fermare nulla. Abbattere la noncuranza e rialzare quello spirito caratteristico di appartenenza ad una scuola che non lascia mettersi in ombra e che decide di farsi notare, nel bene e nel male, che ultimamente sembra indebolito e vacillante. E per potersi rialzare, c’è bisogno di tutti. Può far paura lasciare la strada vecchia per quella nuova ma, se questa viene percorsa nonostante le crepe, le salite e i fossi, il futuro non può che essere migliore.
Quello che tutti sperano è che il tempo confermi questo nuovo e buon inizio. E’ vero che è presto per saltare a delle conclusioni, ma tutti sembrano d’accordo che l’intenzione generale c’è.
Siamo partiti con il piede giusto, la cosa da fare ora è continuare a camminare.