#IoRestoaCasa e faccio sport
L’emergenza Coronavirus ha colpito la vita di tutti i cittadini, stravolgendo completamente la loro routine. Tutti gli studenti hanno vissuto l’interruzione delle attività didattiche di scuole e università, anche le palestre e i centri sportivi sono stati chiusi per evitare la diffusione del contagio. Il decreto #IoRestoaCasa ha imposto a tutti di rimanere in casa e di uscire solo per motivi di necessità.
L’attività sportiva di ognuno di noi è completamente cambiata, i soggetti più pigri hanno approfittato di quest’occasione per smettere di allenarsi e oziare sul letto. Mentre molte persone, soprattutto gli studenti, hanno iniziato a cercare metodi alternativi per continuare a muoversi. Per combattere la sedentarietà e restare in forma sono numerosi i coach e personal trainer che si sono organizzati. In pochi giorni sono stati inseriti, in piattaforme online e nei social network, video nei quali vengono spiegati esercizi che si possono fare a casa. Per non perdere il tono muscolare, gli allenatori delle varie specialità sportive hanno inviato agli atleti e agli appassionati di sport delle schede di allenamenti da seguire. Il web è quindi diventato una “palestra virtuale”, ricca di video, consigli, schede ed esercizi per continuare a svolgere, da casa, gli allenamenti quotidiani.
L’attività sportiva è associata al movimento all’aria aperta, alla palestra o alla piscina. In questo periodo ognuno di noi ha dovuto adattare le sue sane abitudini al salotto o alla camera da letto trovando modi alternativi per rimanere in movimento. Per tenersi in forma basta solo creatività e buona volontà.
L’assenza di attività fisica, in una quarantena prolungata, comporta gravi rischi per la salute, soprattutto se si è abituati a uno stile di vita completamente diverso. Bisogna evitare di rimanere per lungo tempo seduti in quanto l’assenza di attività fisica si trasforma, in breve tempo, in un vero problema di cui pochi ne percepiscono la reale portata. Uno stile di vita sedentario raddoppia il rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari, favorisce sovrappeso, diabete, obesità, e aumenta il rischio di: tumore, pressione alta, osteoporosi, disturbi del metabolismo, depressione e ansia. Perciò è necessario dedicare, ogni giorno, del tempo per allenarsi, sopratutto se si svolge attività sportiva agonistica come molti studenti che frequentano la scuola.
Molti giovani hanno sperimentato un blocco totale degli allenamenti per un periodo di due mesi e non è stato, per loro, facile da accettare. Fortunatamente non sono stati lasciati soli in quanto molti allenatori hanno sperimentato i modi più vari per tenersi in contatto con loro: dall’invio delle schede e video in Whatsapp ai collegamenti in diretta tramite Zoom durante i quali scandivano i tempi degli allenamenti.
Ad esempio, una studentessa, che fa parte di una squadra under 16 di una società vicentina di pallavolo femminile, ci racconta che i suoi allenatori non hanno mai permesso alle loro atlete di perdere l’allenamento giornaliero. Inizialmente inviavano loro, tramite Whatsapp, schede di allenamento e consigli per come distribuire le calorie nel corso della giornata. Poi hanno cominciato a collegarsi in videochiamata, con tutte le atlete della squadra, due volte alla settimana per circa due ore. Inoltre hanno realizzato delle challenge tra di loro per provare la resistenza nel palleggio e hanno realizzato video coinvolgendo, nelle sfide, anche i familiari. L’allenamento, quindi, ha coinvolto la famiglia ed è stato utile, per tutti, al fine di scaricare la tensione. Certamente sono mancate le chiacchierate in spogliatoio, il confronto diretto in allenamento, l’urlo all’inizio e alla finale di ogni partita. Aspettando con tanta speranza il rientro in palestra, si augura di riuscire a fare il ritiro sportivo estivo in montagna e desidera che il prossimo campionato possa ripartire regolarmente.
Un altro giovane, che gioca in una squadra under 16 di pallacanestro, si è visto sospendere, improvvisamente, gli allenamenti. Senza giardino e un canestro non è stato facile allenarsi. Ha iniziato a fare ginnastica su un tappetino in camera da letto. Dopo pochi giorni i suoi allenatori gli hanno inviato delle schede di allenamento e gli hanno chiesto di realizzare, mentre palleggia, dei video da inserire su Istagram. Questi esercizi, mirati a mantenere il tono muscolare di braccia e gambe, sono stati una triste consolazione e non sono paragonabili al divertimento di una partita di pallacanestro.
Anche un’altra sportiva, che fa parte di una squadra di nuoto categoria assoluti under 17, ha interrotto gli allenamenti, della durata di circa due ore al giorno, che svolgeva per sei giorni alla settimana. Gli allenamenti si svolgevano in acqua e in palestra e ora si svolgono in camera su un tappetino davanti al pc collegata con l’allenatrice. I tuffi in piscina, le gare di delfino e stile libero non si possono simulare, ma è tanta la speranza di poter tornare presto in acqua e riprendere le competizioni provinciali e regionali. Con fiducia attende la ripresa dei collegiali di allenamento che svolgeva, per alcuni giorni, in altre città.
Sono convinto che per loro è stato veramente difficile rinunciare a praticare uno sport che li appassiona così tanto da coinvolgerli per molte ore alla settimana, ma sono stati bravi a non perdere l’allenamento e il tono muscolare così importanti in questi sport.
Sicuramente questi mesi verranno ricordati da ognuno di noi come un periodo difficile. Spero che con i giusti tempi si possa ritornare presto ad uno stile di vita nel quale la spallata, l’urlo, il tuffo e l’abbraccio di gruppo ritornino, attraverso lo sport, nella quotidianità di molti studenti.
Matteo Zigante 5AII
aprile 2020