Il potere della propaganda russa

DAVID PADOVAN, 4AII

L’Europa sta vivendo, dopo molti anni, un periodo di incertezza, causato da un conflitto armato tra Ucraina e Russia. Conflitto che prosegue dal 2014, ma solo una decina di giorni fa ha raggiunto il suo picco storico: L’Ucraina, stato democratico sovrano, sta subendo una completa invasione da un altro stato sovrano, la Federazione Russa.

La Russia moderna, figlia della dissoluzione dell’Unione Sovietica del 1991, è uno Stato che fino ad oggi ha dimostrato caratteri democratici e dittatoriali insieme. Non è un segreto che il presidente russo Vladimir Putin si comporti come un dittatore moderno, nascondendo la sua natura assolutistica dietro a un leggerissimo velo di democrazia. Basti vedere gli oltre 11000 (!) arrestati nelle piazze russe per aver manifestato contro la guerra, o l’atteggiamento di Putin nei confronti del capo dei Servizi Segreti Russi (https://youtu.be/ZqezHV-xdkU).

Putin è un dittatore, senza se e senza ma. L’Europa di dittatori ne ha avuti molti, da Hitler a Mussolini, passando per Francisco Franco e Stalin, fino a Ceaușescu e Miguel Primo de Rivera. Tutte le dittature, in ogni loro forma, hanno un minimo comune denominatore, la propaganda. La propaganda ha da sempre svolto un ruolo fondamentale, data la facile influenzabilità del popolo. In Germania, la propaganda antisemita ha portato allo sterminio di 6 milioni di ebrei. In Italia, la campagna propagandistica giocava un ruolo talmente centrale che fu istituito un ministero apposito, il Ministero della Cultura Popolare (MinCulPop). La Russia odierna non è da meno, dovendo giustificare a un popolo intero un’invasione a uno stato sovrano fratello. Culmine di questa campagna è il cartone animato mostrato nelle scuole russe (https://www.lastampa.it/esteri/2022/03/03/video/il_cartone_animato_di_propaganda_che_la_russia_sta_usando_per_spiegare_ai_bambini_la_guerra_contro_l_ucraina-2866961/), dove l’Ucraina viene mostrata come un ex-amico che si è separato per stare con dei nuovi amici (nel video, Stati Uniti e Germania) e che ‘fa del male’ alla Russia e ai suoi amici. La Russia, quindi, deve intervenire per porre fine a quest’aggressione.

Dobbiamo tenere presente, però, del periodo storico in cui viviamo, ovvero un’era digitale dove la comunicazione e l’informazione riescono a raggiungere anche i punti più lontani del globo. Mi è sorta, quindi, la curiosità di sapere cosa ne pensassero veramente i russi di tale situazione. Ho contattato, via Instagram, un mio amico, circa della nostra età (18-19 anni) di Krasnodar, nella Russia meridionale. L’ho conosciuto nell’estate del 2019 a Dublino durante una vacanza studio, insieme a tanti altri ragazzi di tante nazionalità. Di seguito, alcuni estratti tradotti della chat.

  • “Come state vivendo la situazione?”
  • “Tutto bene, i russi combatteranno ancora. È possibile che tra poco vada pure io in guerra. Un orso russo dormiente si è svegliato (Putin, ndr). Non ci sono problemi con le sanzioni, i prezzi sono ancora gli stessi. La Russia ha deciso di unirsi alla Cina e distruggere l’intero mondo.”
  • “Hai sul serio intenzione di andare in guerra?”
  • “Sfortunatamente ci potremmo trovare in fazioni opposte. Sono tempi duri. La Russia ha deciso di diventare nuovamente una grande potenza e prendersi la vendetta sugli Stati Uniti per il collasso dell’URSS. La Russia ha deciso di cambiare il mondo intero. Instagram potrebbe scomparire molto presto.”
  • “Supporti le idee di Putin?”
  • “Quasi tutti i russi sono pronti a prendere in mano le armi. L’Ucraina ha bombardato il Donbass per quasi 8 anni, dove vivono civili, picchiato veterani della Seconda Guerra Mondiale, vietato la lingua russa, venerato Hitler, deciso di creare armi nucleari. Questo non può essere permesso. Ovviamente, queste notizie non vengono dette in TV ma le puoi tranquillamente trovare su YouTube, per vedere come gli ucraini hanno trattato i russi in Ucraina. La NATO ha deciso di muoversi più ad est. È il momento di mettere fine a tutto ciò. Adesso svegliati, Russia! Posso incolpare Putin di molte cose, ma solo adesso ho iniziato a rispettarlo. Ha messo in primo piano i russi per la prima volta in 20 anni. C’è un aumento del sentimento patriottico nel nostro paese. Non accadeva dalla Seconda Guerra Mondiale. Potrei andare in guerra presto se la NATO decidesse di iniziare un conflitto diretto. Mi voglio scusare in anticipo per tutto, grazie per averti conosciuto.”

Questo breve dialogo mette in evidenza alcuni punti salienti. In primis, si nota come la propaganda di Putin (basata sulla disinformazione e manipolazione delle notizie) possa far breccia anche su un ragazzo come noi, che amava lo stile di vita “all’occidentale”. In secondo luogo, è perfettamente riscontrabile il pensiero del ritorno della Grande Madre Russia, ovvero la grande potenza che era l’Unione Sovietica prima di essere ‘smembrata’ dopo la caduta del Muro di Berlino (1989). Ciò non è un segreto, lo stesso Putin lo ha a più riprese ricordato durante i suoi interventi televisivi alla Nazione. È interessante  come secondo la propaganda russa gli americani tornino ad essere considerati nemici e colpevoli della dissoluzione dell’URSS.

Questo punto di vista non rappresenta, per fortuna, la visione dell’intero popolo russo. Le manifestazioni favorevoli alla pace, nelle principali piazze russe, sono state numerose ed è apprezzabile il coraggio di certe persone di manifestare, non curanti del rischio del carcere. Anche questa limitazione della libertà di pensiero è segno di un regime dittatoriale (https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2022/03/06/ong-oggi-1.000-arresti-in-russia-in-cortei-antiguerra_76c65a35-750d-4616-8394-7da3d7c70f1a.html).