Diritti Civili
I diritti sono un argomento importante quanto spinoso. Durante la storia, cosa possa definirsi un diritto è variato molto: ci sono voluti decenni per far comprendere alle società che tutti gli uomini sono uguali e hanno diritto alla vita e alla libertà fino ad arrivare al 2012 quando le Nazioni Unite hanno definito diritto fondamentale dell’uomo l’accesso libero alla connessione internet (dichiarazione firmata anche da Cina e Cuba, pesi noti per la loro censura).
Nelle ultime settimane si è sempre più sentito parlare di diritti, soprattutto, delle donne, degli immigrati e della comunità LGBT. Questi argomenti riaffiorano molto nel momento in cui vengono prese decisioni politiche come la decisione del Senato di bocciare il DDL ZAN oppure la presunta decisione della Corte Suprema statunitense di annullare la storica sentenza che ha reso legale l’aborto negli USA.
Ogni paese interpreta in maniera differente cosa si intenda per diritto, in particolare, nel momento in cui si legifera in ambito di diritto della persona.
Esempio, per noi, eclatante è l’attuazione della Shari’a come legge di stato, visibile in molti paesi del Medio Oriente. In quei casi il dibattito per i diritti può risultare poco efficace se non inutile perché vi è di mezzo la fede delle persone e di come esse vedono il mondo. Tale principio non viene ripreso solamente dalle realtà islamiche, in Europa, Polonia e Ungheria vietano o limitano dortemente l’aborto per ragioni religiose o per protegere il concetto di “famiglia”.
In questo articolo si vogliono portare alla luce casi reali in cui i diritti della persona sono visti in maniera differente, questo con l’auspicio che si possa formare una riflessione costruttiva, Potrebbe essere utile anche alla classi quinte alle quali, nel tema d’esame, viene richiesta un’esposizione, un’analisi o un collegamento della traccia con questioni di attualità.
USA
Notizia di queste settimane è una bozza che rivela la volontà della Corte Suprema di annullare la sentenza Roe vs Wade del 1973. Come consueto nella giurisprudenza anglosassone, questa sentenza ha creato un precedente che ha permesso alle donne statunitensi di abortire legalmente.
Se la bozza venisse resa definitiva (in programma a giugno) nei 50 stati che compongono lo Zio Sam si creerebbero enormi distinzioni: nel TExas conservatore non vi sarebbero leggi sostitutive per garantire questo diritto, a differenza di stati come la California e New York.
In aggiunta a ciò molti analisti politici e giuristi sono preoccupati perché se venisse annullata la storica sentenza potrebbe essere a rischio anche il matrimonio egualitario.
TURCHIA
La situazione turca non fa notizia perché sta diventando accettata a livello internazionale grazie a degli importanti interessi geopolitici.
Nel paese persiste la pena di morte ed è per questo motivo, sopratutto, che Ankara è in lista per entrare in Unione Europea da 1999. Oltre a ciò il Capo di Stato Erdogan da quando è al potere ha limitato la libertà di espressione e di stampa.
Ma come detto in precedenza lo status che si è instaurato viene tollerato e riceve anche finanziamenti (prevalentemente UE) grazie alla posizione geografica favorevole: controlla lo stretto dei Dardanelli e quello del Bosforo e ha il controllo dei flussi migratori dal Medio oriente verso l’Europa.
POLONIA
Questo paese ha fatto notizia tempo addietro con la proliferazione delle zone “LGBT free”: porzioni di territorio che si definiscono lovere da qualunque infleunza omoseessuale e conseguentemente le persone non etero cisgender vengono gravemente discriminate. Oltre a ciò il governo ultaconservatore di Varsavia ha delibeeerato una serie di pene assai gravose per chi praticha l’aborto, sia le donne che il perosnale sanitario che assiste all’atto.
Numerose le storie di donne che hanno perso la vita a causa di una gravidanza e i medici non hanno potuto interromperla per timore delle conseguenze legali che ne sarebbero conseguite. Giunta anche in Italia la notizia di donne ucraine che, scappate in Polonia, non hanno la possibilità di interrompere le loro gravidanze frutto di stupri.
CANADA E NUOVA ZELANDA
Il paese dei grandi laghi da poco ha approvato una legge contro le discriminazioni omotransfobiche con l’appoggio unanime del parlamento. In aggiunta pochi giorni fa Ottawa ha dichiarato che avrebbe dato assistenza a tutte le donne statunitensi che volessero abortire dopo la decisione della Corte Suprema e il 17 maggio ha tolto importanti vincoli alla donazione di sangue delle persone omosessuali.
Mentre la Nuova Zelanda è avanguardia per quanto riguarda il diritto delle donne essendo stato il primo paese a concedere il diritto di voto a quest’ultime già nel 1893.
ITALIA
In Italia la situazione dei diritti è quella statisticamente peggiore in Europa su molti temi.
I diritti della comunità LGBT non vengono garantiti come viene fatto nel resto del continente e dell’Unione, ragione per la quale la posizione dell’Italia su questo aspetto è ai minimi ed è peggiorata con il blocco parlamentare del DDL ZAN. Nell’ambito dei diritti delle donne l’Italia, ad esempio, granatisce il diritto all’aborto, ma la clausa che concede al personale sanitario l’obbiezione di coscienza rende il diritto inpraticabile in molte parti del territorio. Nella zona della Marche vi sono solamente due medici che praticano l’interruzione di gravidanza perché il resto del personale sanitario è obiettore. E sempre nell’ambito dei diritti delle donne il paese è fanalino di coda perché sussiste ancora un grande divario salariale tra i sessi a livelli dirigenziali (con stessa mansioni e responsabilità).
Queste sono le situazioni in diverse nazioni del globo e pur essendo esposte in minima parte si riesce a capire la differente visione di ogni legislatore. Pur essendo solo alcune realtà esse possono fa intraprendere un ragionamento e una discussione interna a se stessi o alla realtà in cui si vive.
Come auspicato questo articolo vuole portare alla riflessione e anche ad un dibattito nelle varie classi perché rappresenterebbe, in tutte le fasce d’età, un momento costruttivo in cui ci si sapre alle opinioni altrui e si impara come esprimere le proprie in modo efficace e soprattutto rispettoso.
David Cokonjarevic – 5ALL